Si è tenuta nel salone consiliare del Municipio di San Damiano la prima riunione dell'Unione delle "Terre di vini e di tartufi", convocata per espletare gli adempimenti necessari ad
Si è tenuta nel salone consiliare del Municipio di San Damiano la prima riunione dell'Unione delle "Terre di vini e di tartufi", convocata per espletare gli adempimenti necessari ad entrare nel pieno delle sue funzioni. Si è iniziato con l'appello dei consiglieri di maggioranza, che per San Damiano sono Luca Quaglia, Gianni Valenza,Francesca Gerbi, Romano Fogolin e Davide Migliasso, mentre per Celle sono Eugenio Torchio, Germano Bugnano e Monica Omedè: la minoranza consiliare è invece rappresentata per San Damiano da Franco Dino, e da Valter Vercelli per Celle. Presidente dell'Unione delle "Terre di vino e di tartufi" è stato eletto Mauro Caliendo, «per dare – come ha affermato il sindaco di Celle, Andrea Bovero – il giusto riconoscimento al Comune capofila»; vice presidente sarà Andrea Bovero.
Il consigliere di minoranza Valter Vercelli ha ribadito: «Noi continuiamo a ritenere che la corsa contro il tempo fatta per arrivare alla nascita dell'Unione non sia stata positiva: si poteva dare maggior rappresentanza a Celle, perché la maggioranza sarà sempre di San Damiano. Nella Comunità le decisioni sono sempre state prese in modo condiviso e bisognava risolvere le difficoltà, anziché sfasciare tutto: l'uscita di Celle ha però ricompattato la Comunità, che ha iniziato a prendere le necessarie decisioni. Riteniamo che la nuova Unione sia dovuta a ragioni opportunistiche a vantaggio di San Damiano. Inoltre, se sul sito di San Damiano non si trova traccia dell'Unione, è ovvio che dubbi e perplessità aumentano e rafforzano la convinzione che Celle sia diventata un'altra frazione di San Damiano.» Mauro Caliendo ha ricordato che l'uscita di San Damiano dalla Comunità è stata dovuta «ad uno Statuto impari, con lo stesso potere di voto per Comuni troppo diversi fra loro. Si è arrivati a questa decisione con l'idea di ricreare l'unità del territorio non appena si fossero ripresentate le condizioni. Lo Statuto resta aperto ad altri Comuni, ma servirà del tempo per organizzarsi e strutturarsi al meglio.»
Enunciando il programma dell'Unione, Caliendo ha detto che «si cercherà di investire sulla visibilità del paese, su cultura e storia. Si darà attenzione alle strutture sociali, all'istruzione e soprattutto al lavoro: c'è già un grosso investimento sul depuratore, per cui si investiranno 600 mila euro, oltre alla prossima apertura di una nuova farmacia.» Valter Vercelli ha poi chiesto: «quale sarà l'organico dell'Unione e quali dipendenti saranno trasferiti? Si potrà sapere esattamente entro l'anno quanto costerà a Celle il passaggio nell'Unione?» Andrea Bovero ha ribadito che «si è colta l'opportunità dell'Unione per cercare di migliorare i servizi, perché nella Comunità ci sono stati immobilismo e mancanza di visione strategica.»